giovedì 27 maggio 2010

Lettera aperta all'Ente Parco Nazionale del Pollino da firmare e sottoscrivere


Cari amici, per iniziativa del Forum Stefano Gioia, si è scritta questa lettera di protesta, da mandare all'ente parco. La lettera deve essere fatta girare, e può essere firmata sia a livello individuale sia come associazioni.
L'obiettivo è di tempestare l'ente parco di mail per indurlo a fare marcia indietro sul centro polifunzionale.
L'iniziativa andrà a buon fine solo se sarà partecipata e se verrà percepita come azione di protesta dell'intera "società civile" del parco (associazioni, singoli cittadini, personalità del mondo della cultura, lavoratori).
Internet è un fondamentale mezzo di mobilitazione, a maggior ragione sul Pollino, in un territorio con paesi e abitanti dispersi dovunque.
Per questo fate girare l'appello con le istruzioni e firmate tutti.
Saverio detto l'Indio
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copiate il testo sottostante, incollatelo sulla vostra mail e speditelo al seguente indirizzo: ente@parcopollino.it

Oggetto: NO AL POLIFUNZIONALE DI CAMPOTENESE

Al Presidente dell’Ente Parco Domenico Pappaterra
Al Direttore dell’Ente Parco Annibale Formica
Al rappresentante della Legambiente Marco De Biase
Al rappresentante del WWF Gianni De Marco
A tutti i Sindaci dei Comuni del Parco Nazionale del Pollino
Ai tecnici, ai rappresentanti delle Università nel consiglio del Parco


Nel Parco Nazionale del Pollino ci sono 56 Centri Polifunzionali, che offrono cultura, tradizione, ambiente, gastronomia, arte, musica, educazione ambientale, archeologia, animazione, spettacoli, sentieri, informazioni, accoglienza, musei, teatro, si chiamano: San Lorenzo Bellizzi, Rotonda, Saracena, Cersosimo, Mormanno, Alessandria del Carretto, Sant'Agata d'Esaro, Frascineto, Terranova, Noepoli, San Paolo Albanese, San Severino Lucano, Teana, ecc, ecc.
Due Milioni di Euro potrebbero fare la differenza tra tenerli ancora aperti o chiuderli definitivamente.
L’Ente Parco ha già dimostrato la sua incapacità di rendere funzionanti i Centri Visite, perseguendo una politica di affidamento degli stessi che non valorizza le risorse umane del territorio, che non coinvolge gente competente, capace e volenterosa organizzata in associazioni, cooperative, singoli nella prestazione di servizi e informazioni.
Per cui riteniamo che la costruzione del POLIFUNZIONALE DI CAMPOTENESE sia superfluo, costituendo esclusivamente uno spazio di distrazione dalla messa in rete dei reali servizi offerti e dalla valorizzazione dei Centri Storici e politicamente contrario a quanto in anni di esercizio accademico sulle finalità del Parco sia stato propagandato e comunicato dagli stessi che oggi occupano i vertici dell’Ente.
Riteniamo inoltre che la realizzazione dell’opera, non scioglie i nodi della gestione, in quanto non si comprende chi e come dovrà gestire questa struttura, con il rischio che una volta realizzata resti chiusa e inutilizzata, come tanti esempi sotto gli occhi di tutti, o peggio il suo mantenimento graverà come una ipoteca sui bilanci dell’Ente distraendo fondi che dovrebbero essere utilizzati per l’ambiente: tutela delle specie rare, manutenzione del verde, della viabilità e dei sentieri, indennizzi ai comuni per il taglio dei boschi, indennizzi ai cittadini per i danni da fauna, per la realizzazione delle strutture di supporto alla fruizione turistica-escursionistica tuttora assenti e dei centri faunistici dedicati alle specie importanti come la Lontra, il Lupo, il Picchio Nero, ecc.
Siamo letteralmente sconcertati come i Sindaci dei nostri comuni, rappresentanti nell’Ente, abbiano avvalorato tale faraonico progetto che ha il significato di una pietra tombale sulle aspirazioni di sviluppo dei territori da loro amministrati. 2 milioni di euro sono pari 35.000 euro per comune, quanto basterebbe per realizzare una stanza imbiancata e attrezzata all’interno del quale un qualsiasi cittadino, una associazione, una pro-loco, potrebbe offrire informazioni, proiettare video, organizzare mostre, offrire servizi, dispensare materiali al fine di valorizzare il territorio che lo circonda. Con 35.000 un comune può realizzare una rete di sentieri, aree picnic, risanare sorgenti, pulire boschi che dia opportunità a famiglie ed escursionisti di fruire le risorse naturali.
Chiediamo ai rappresentanti delle Associazioni di assumere con determinazione il ruolo per quale sono stati nominati nel Consiglio del Parco, garanti della tutela ambientale e non notai di investimenti contrari alla "mission" delle aree protette.

Pertanto invitiamo il Direttore, il Presidente, i Sindaci, i rappresentanti delle Associazioni a fermare la costruzione di questa ennesima inutile “cattedrale nel deserto”.


Firma

U'Ciucciu & u'Re aderisce all'appello!!!

Domande e proposte per Viggianello


Agli amministratori di questo paese chiedo perchè , volutamente da un anno non hanno avviato alcune attività che avrebbero dato lavoro ai cittadini di Viggianello .Mi riferisco al centro diurno x anziani che darebbe lavoro agli assistenti , agli operatori della mensa , agli autisti ( ci sono due pulmini nuovi fermi da 1 anno e mezzo ).Mi riferisco al museo del territorio e soprattutto al rifugio De Gasperi il quale è stato ristrutturato con urgenza ( quindi senza gara di appalto ) ed è chiuso ormai da un anno. Esso riveste un ruolo fondamentale per Viggianello ,essendo una vetrina per tutto il territorio , ed è una vergogna che resti chiuso , nell' attesa vana che si effettuino i lavori per 600 mila € si potrebbe affidare a qualche giovane volenteroso e bisognoso di lavorare , con le dovute capacità professionali e tenere aperto così questo fondamentale servizio turistico .

Riassumendo per ridare slancio al paese si può avviare queste tre attività con costi minimi ( ammesso che i capponi smettano di beccarsi per aggiudicarsi il ghiotto boccone ) ,
sempre parlando di progetti già finanziati si può avviare l' orto botanico , la riqualificazione del centro storico e il progetto di borgo albergo , tanto sbandierato da 15 anni noni è mai partito ;
si può realizzare l' ascensore panoramico ( uno simile è a Portofino ) per i quali ci sono già i fondi e rivalutare l' area faunistica e dintorni che desta già molto interesse ai turisti che vengono a Viggianello.
Poi si dovrebbe partire con l'ultimazione dell' impianto di irrigazione della Valle del Mercure area Viggianello , progetto con cui si sono illusi per 15 anni gli agricoltori , mai realizzato e che potrebbe portare tanto lavoro e produzione di prodotti biologici e tipici ( c'è tempo fino al 2013 per reperire i finanziamenti ).
Quello che chiediamo agli amministratori è solo di darsi una mossa perchè il malato è in agonia e non abbiamo bisogno certo di pessimismo in queste circostanze , buon lavoro...

domande e proposte di Massimo Roberti

martedì 18 maggio 2010

Tasse,tasse,tasse le pagano le masse...anche quei pochi che restano a Viggianello


IL CONSIGLIO COMUNALE NELLA SEDUTA DEL 14 APRILE 2010, HA DELIDERATO UN AUMENTO DEL 94,90% DELLA TARIFFA DEI RIFIUTI

CIO' SIGNIFICA CHE SE UNA FAMIGLIA QUEST'ANNO HA PAGATO €.100,00 L'ANNO PROSSIMO PAGHERA' €.194,90,00 QUASI IL 100% IN PIU' - LA MIA IDEA E' QUELLA DI IMPUGNARE LA DELIBERA IN QUESTIONE E PROMUOVERE UNA RACCOLTA DI FIRME MANIFESTANDO COSI' IL DISSENSO A QUESTO AUMENTO.
NEMMENO SE FOSSE STATO DICHIARATO IL DISSESTO FINANZIARIO DEL NOSTRO COMUNE, GIUSTIFICHEREBBE UN TALE AUMENTO. "DATE VOCE" A QUESTA INIZIATIVA


da Angelo Caputo
per il comitato "dare voce"

martedì 11 maggio 2010

Unità d'Italia? Quella che volevamo noi era un'altra...


Questa è una mappa del brigantaggio meridionale del 1861. Lungi dal fare l'apologia dei briganti in toto, vogliamo però ricordare i tanti uomini e donne che hanno donato la vita contro le ingiustizie ed i soprusi dei Piemontesi. Per noi l'unità d'Italia è un processo incompiuto o meglio compiuto alle spalle del Meridione. Per approfondimenti sul brigantaggio vi consigliamo il sito http://www.brigantaggio.com/


Il PD invita ad iscriversi? Noi rispondiamo con una risata...






sabato 24 aprile 2010

sono PARTIGIANA, sono PARTIGIANO

Sono partigiano, perciò odio chi non parteggia. Odio gli indifferenti.

Le parole del Antonio Gramsci ben racchiudono lo spirito della festa del 25 aprile. Sono passati ormai 65 anni da quel 25 aprile del 1945 giorno in cui il CNL lanciava l’insurrezione nazionale liberando Milano dall’occupazione nazifascista. Anche la popolazione civile insorse e vaste zone dell’Italia settentrionale vennero liberate prima dell’arrivo delle truppe anglo-americane che, dopo aver superato l’ultimo ostacolo della linea Gotica in Toscana, incalzarono le truppe tedesche in ritirata nella pianura padana.

Una storia troppo spesso dimenticata; la storia di uomini e donne che hanno parteggiato, che hanno deciso di schierarsi e non vivere in quella indifferenza che sembra essere una caratteristica costante nel nostro paese.

Si celebra per ricordare ma se da un lato la memoria dovrebbe insegnare a non commettere gli stessi errori dall’altro alimenta una sorta di indifferenza nei confronto del presente. Ci fa pensare che ciò che è stato è stato, che non può riproporsi sotto altre forme. Ci dà degli schemi consolidati di cosa è una dittatura, di cosa è una guerra, di cosa è il fascismo, schemi che vengono interpretati solo nel contesto storico-sociale di quegli anni e che rimangono lì, nella memoria. È così che non riusciamo a vedere per esempio quanto una legge elettorale del 2006 sia simile alla legge Acerbo del 1923, quanto la retorica politica dei giorni nostri sia demagogica come quella mussoliniana , quanto non siamo liberi di pensare, quanto i nostri bisogni siano creati e allo stesso tempo soddisfatti dalla società, quanto la libertà assomigli alla schiavitù.

Si depongono fiori sulle tombe dei partigiani, si ricorda che la nostra democrazia è merito del loro sacrificio ma non si impara mai che un bene che si conquista va difeso ogni giorno con tutte le armi che si hanno a disposizione.

Un giorno durante un mercatino del biologico nella piazzetta di Casalbertone sono arrivati dei fascisti per attacchinare dei manifesti in quartiere. Non ricordo come andò la storia ricordo solo le lacrime di un uomo. Erano le lacrime di Zaccaria Verucci, un’ex staffetta partigiana. Un uomo capace di andare oltre quegli schemi prestabiliti di cui ho parlato e di vedere come ciò contro cui allora ha lottato esiste ancora e in forme non poi tanto diverse.

Domenica Donato

lunedì 15 marzo 2010

La satira continua....




Cosa pensate che sia il PD? Un partito d'opposizione? Forse un contenitore di idee? Perchè non un bel ristorante? Tanto ormai hanno imparato anche i PDisti a cucinare...anzi forse no, a loro interessa solo mangiare!!!