sabato 2 gennaio 2010

La parola del popolo non conta

Anno 2010, la domanda sorge spontanea: siamo già nel futuro o viviamo nel medioevo? Perché nonostante l’avvento tecnologico le dinamiche di sfruttamento messe in atto sugli oppressi sono ancora le stesse. Qualcuno si presentato come il presidente del cambiamento e di tutti, ma il dominio economico-culturale dei pochi sui molti non è certo finito. Cosa dire di una crisi economica mondiale che rende i ricchi ancora più ricchi ed i poveri ancora più poveri? Anche la FAO ha dichiarato un aumento della fame nel mondo, nonostante le proteste siano cresciute, ma le cose non sono cambiate. Il medioevo è ancora qui, e non rimane che chiedersi quando le cose cambieranno … per davvero! Per esempio parliamo del “Medioevo energetico”, esso è destinato a proseguire: le recenti scelte hanno dimostrato che chi ci governa non ha imparato nulla dagli errori nostri e altrui. Si prosegue su una strada senza uscita, di cui per altro si vede la fine ancora prima di imboccarla. Il governo Berlusconi e quello francese di Sarkozy insieme ad Enel ed Edf hanno siglato un accordo che detta le regole per una collaborazione sull’atomo dalla produzione allo stoccaggio. Dovrebbero essere, dunque, realizzate in Italia, entro il 2020, quattro centrali nucleari. Il governo italiano ha scelto al posto degli italiani e sulle loro teste. Ha scelto di imbarcarsi verso il nucleare.

Una scelta in grado di bruciare miliardi di denaro pubblico, mettendo a rischio l’intera popolazione. Viviamo in un’epoca dove le decisioni dei lavoratori non contano niente o vengono comunque pilotate. In un’epoca dove si vive di ricatti psicologici, dove per assenza di lavoro si è costretti a sottomettersi e a diventare schiavi, costretti ad orari di lavoro snervanti e che riducono l’essere umano in una “macchina da lavoro”. In una società dove contano solo le decisioni del governo, le leggi emanate mai a favorire il benessere della collettività, ma fatte “ad personam” favorendo sempre chi è già ricco. Una società dove dominano abuso di potere, schiavizzazione ed emarginazione degli immigrati, potere e violenza usati contro il popolo e sfruttamento dei più deboli; una società dove la parola del popolo non ha mai contato, non conta ora, e non conterà in futuro finché tutti non prendiamo coscienza e la smettiamo di sottostare a certe condizioni e ricatti da parte dei padroni del mondo, portando avanti i valori più importanti dell’essere umano, quali l’uguaglianza e la dignità.

Articolo di Natasha De Filpo

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